Mesi di preparazione al parto e all’arrivo del frugoletto, poi si torna a casa e inizia l’avventura!

Le prime fasi di vita dei piccoli sono momenti intensi sia per loro che per i genitori. Momenti lenti, di coccole e contatto, di latte e nanne, in cui si impara a conoscersi ed a riconoscersi.
In tutto questo c’è lo spazio, se si vuole, (dopo le prime 4-5 settimane) per cominciare a fare delle piccole attività per stimolare e incuriosire i più piccini.
E’ fondamentale e doverosa però una premessa: nelle prime settimane di vita i piccoli hanno “solo” bisogno di sentirsi al sicuro e protetti; non dimentichiamoci che hanno passato i mesi precedenti alla loro venuta al mondo cullati e ovattati nella pancia della mamma. E’ essenziale quindi non sovrastimolarli con giochi colorati e rumorosi (in commercio ce ne sono molti purtroppo, indicati anche per i piccolissimi) perché è come se noi venissimo buttati, appena svegli, in un locale pieno di rumori e luci: non ci sentiremmo un po’ confusi e frastornati? 😉
Nei primi tre mesi è infatti importante che i bambini siano circondati da stimoli molto soft, colori tenui, canzoncine dolci e tanto contatto.
Per questo è fondamentale lasciargli i loro spazi e tempi senza dare continui input. Dare la possibilità di guardarsi intorno, di conoscere se stessi e l’ambiente in cui sono stati catapultati. Se appena svegli non piangono, ma si guardano intorno, lasciamoli pure nella culla, sono momenti preziosi di scoperta di sé e del mondo che li circonda. Così come quando, crescendo, proveranno il piacere di scoprire parti del proprio corpo come manine e piedini, impareranno a rotolarsi su sé stessi e prenderanno dimestichezza con gli spazi intorno a loro.
Ma ora ritorniamo in argomento: che attività possiamo fare per stimolare e incuriosire i più piccini nei loro primi mesi di vita?
Alcune delle attività che sto per elencare sono ispirate alla pedagogia Montessoriana, che al contrario di quanto spesso si pensa, non significa lasciare fare ai bambini tutto ciò che vogliono, ma renderli autonomi, in grado di interagire con il mondo che li circonda in libertà, ma sempre dando loro un contenimento.
- Dopo le prime 4-5 settimane se i bimbi si mostrano incuriositi, si possono iniziare a far vedere una o due immagini geometriche in bianco e nero stampate su un foglio bianco.
- Più avanti, si possono proporre delle giostrine che verranno cambiate seguendo lo sviluppo dei piccoli. Possono essere realizzate a casa, l’importante è che siano di colori tenui, inizialmente sulle tonalità del bianco e nero per poi aggiungere i colori primari. Dovranno essere posizionate a circa 30cm dal viso, cosi che loro possano vederle ma non toccarle. Si inizia con la giostrina Munari (dettagli per la costruzione a questo indirizzo), per poi passare a quella degli Ottaedri, delle sfere e infine dei ballerini.
- Si possono mostrare libri in bianco e nero, posizionandoli davanti al viso, cosi che possano osservarli. Parliamo di immagini in bianco e nero perché nelle prime settimane di vita i bambini non sanno distinguere bene i colori e il contrasto li aiuta a definire meglio gli stimoli dati e a far si che si concentrino su di essi senza esserne sopraffatti.

- Quando i bimbi iniziano ad afferrare autonomamente gli oggetti con le mani, verso i 3-4 mesi, si possono proporre giostrine tattili e sonaglini vari da poter maneggiare e mettere in bocca: anelli di legno, palestrina in legno con appesi nastri colorati o anello in legno sospeso.
Quando saranno ancora un po’ più grandi, dai i 5-6 mesi, si potrà iniziare a proporre maggiori attività.
Tra quelle che ho provato ve ne voglio consigliare qualcuna:
- Lo specchio: mettere nella stanza uno specchio basso, cosicché possano cominciare a guardarsi ed osservare la propria immagine riflessa;

- Il cestino dei tesori (ve ne ho parlato qui più nel dettaglio);

- Le bottigliette sensoriali: bottiglie di plastica trasparenti all’interno delle quali si possono mettere diverse tipologie di materiali (semi di lino, chicchi di riso, lenticchie, liquidi…) per stimolare i sensi, la vista e l’udito in particolare.
La bottiglia è sempre chiusa con un tappo (ben sigillata con colla caldo, spago o scotch) per fare in modo che possa essere presa in mano, capovolta e si possano osservare gli oggetti al suo interno muoversi dolcemente;

- I libretti tattili: libricini con cui i bimbi possono sperimentare sensazioni tattili differenti;

- La scatola dei tessuti: una scatola all’interno della quale mettere pezzi di tessuti differenti, per esempio cotone, tessuto jeans, seta, in modo che possano essere manipolati per sentirne le diverse consistenze;

- Il barattolo della calma: contiene dei brillantini colorati. Basta scuoterlo per creare una piccola magia. I piccoli per qualche minuto verranno attirati dal barattolo e si fermeranno ad osservare i brillantini che lentamente ricadono sul fondo. Si tratta di un modo semplice per riportare l’attenzione dei bambini al momento presente e per aiutarli a calmarsi dopo un momento di pianto e stress. Vi spiego come crearlo qui.

- Il memory sonoro: prendere da sei a dieci barattolini di vetro (quelli degli omogeneizzati per esempio) e inserire all’interno dei materiali che produrranno rumori differenti (riso, chicchi di mais, legumi, catenelle, una pallina…). L’importante è che i barattoli siano pari e uguali a due a due così che i bimbi possano poi riconoscere i suoni uguali e formarne le coppie.

In conclusione
Ricordiamo sempre che la mente dei bambini nei primi anni di vita è una spugna e come tale assorbirà tutto ciò che arriva dal mondo esterno. E’ fondamentale quindi stimolarli con parole e attività, ma altrettanto indispensabile è non sovraccaricarli e soprattutto rispettare i loro tempi; i bimbi sanno far capire quando e se sono pronti ad una determinata attività 🙂
Bibliografia
C. Poussin. Il metodo Montessori. Demetra, (2016), Paris.
D. Valente. Come liberare il potenziale del vostro bambino. Manuale pratico di attività ispirate al metodo Montessori per i primi due anni e mezzo. Per un Mondo Nuovo, (2015), Trento.