Partiamo dal presupposto che non stiamo piazzando i bambini davanti alla televisione, ma gli stiamo proponendo un’attività che per certi aspetti può promuovere anche apprendimento.

Bambini e televisione: Quando proporla e per quanto tempo?
L’infanzia non ha bisogno di videoschermi, non ha bisogno di una realtà virtuale.
Prima dei 3 anni un bambino necessita di sviluppare competenze interagendo con l’ambiente attraverso esperienze sensoriali che utilizzino tutti e cinque i sensi. Questo è ciò che dicono le linee guida secondo le quali per i bimbi molto piccoli (0-3 anni) sarebbe meglio evitare l’uso di schermi e limitarli andando avanti nel tempo (3-6 anni). Questo perché l’esposizione alla tecnologia per tempi prolungati in tenera età può portare a importanti problemi attentivi.
Detto ciò, secondo me è sempre fondamentale trovare il giusto equilibrio, adattandosi all’epoca storica in cui viviamo senza però subirla.
Rispettare rigorosamente le linee guida al giorno d’oggi, a parer mio, può essere complicato. Questo non vuol dire lasciare i bambini davanti alla televisione tutto il giorno, ma neanche demonizzarla.
Come in tutte le cose è giusto trovare un compromesso ed un equilibrio, senza estremizzare e soprattutto senza sensi di colpa da parte del genitore.
Evitarla se possibile fino all’anno e mezzo, preferendo canzoncine senza i video. Poi si può iniziare a proporre per brevi periodi, sempre con raziocinio.
Il tempo di esposizione cambia molto in base a diverse variabili, età, tipologia di cartone, temperamento dei bambini…indicativamente dai 10 minuti all’ora come limite massimo. Come ci consiglia Sara, educatrice e mamma, è utile impostare un timer per definire le tempistiche e preparare i bambini al momento del distacco dalla televisione.
Usare la televisione se serve per prendere un attimo di respiro, per far riposare loro e per staccare noi. Ricordiamoci però di coinvolgere i bambini nelle attività quotidiane: facciamoli cucinare con noi, fare il letto, pulire. Sono dei piccoli aiutanti preziosi 😉
Bambini e televisione: in quale fascia oraria?
Tendenzialmente lontano dal momento della nanna per evitare di sovra-stimolare i bambini.
Anche qui però dipende molto dal periodo che si sta vivendo e dal loro temperamento:per alcuni può essere un momento di rilassamento per lasciarsi andare al sonno.
Dipende appunto anche dal momento che si sta vivendo, in questo periodo di quarantena in cui si è sempre a casa la televisione può essere un modo per evadere e rilassarsi, nella quotidianità normale invece già solo tornare a casa e ritrovare il proprio ambiente è un momento di raccoglimento.
Cartoni durante i pasti
Per me è no.
Ogni attività deve avere la giusta attenzione e vale anche e soprattutto per i pasti. È rischioso non prestare attenzione a quello che si mangia, innanzitutto per il pericolo di soffocamento e poi perché non ci si accorge di quello che si sta introducendo e si perde tutta la parte di esplorazione del cibo.
“Senza cartoni il mio bambino si alza e non mangia.”
Se si alza per giocare il momento del pasto è finito, lo si avverte ma se continua a farlo via il piatto. Non per essere cattivi, ma perché siamo noi adulti a dover mettere dei paletti, dare delle regole di cui i bambini hanno estremamente bisogno.
Così come la televisione: si guarda seduti, non facendo altre mille cose insieme. Un’attività alla volta per poterla apprezzare e concentrarsi su di essa.
Con questo non voglio dire che la serata cinema a fare un pic nic sul tappeto davanti alla televisione sia da evitare, ma dev’essere un’eccezione che la renderà ancora più speciale 🙂

Quali cartoni scegliere?
I cartoni non sono tutti uguali e siamo noi grandi a definire tra quali loro possano scegliere.
Ricordiamoci sempre che non si parla di scelte giuste o sbagliate, ma semplicemente di scelte.
Su questo, Sara, nella diretta che abbiamo fatto insieme su Instagram, ha dato dei criteri preziosi su cui basarsi per scegliere:
- il cartone dovrebbe rappresentare la quotidianità che il bambino vive;
- non dovrebbe avere troppi colori e troppi personaggi;
- dovrebbe usare un linguaggio semplice.
Esempi possono essere: Peppa Pig, Simone, Topo Tip, Curioso come George, Bing, Gruffalò, …
Fino ai 5 anni meglio preferire cartoni basati sulla quotidianità e non sulla fantasia, quindi cartoni che non richiedano pensiero astratto, che si sviluppa verso i 5-6 anni.
Detto questo se i cartoni Disney, che tendenzialmente sono più fiabeschi, piacciono, non vietarli assolutamente anche verso i 3 anni, ma dividerli magari su più giorni.
È importante seguire i gusti dei vostri bimbi. Per intenderci: se Frozen piace e il bambino non ha ancora compiuto 5 anni, va bene lo stesso, seguire i loro ritmi è fondamentale anche per questo argomento.

Per quanto riguarda le canzoni su Youtube se sono animate valgono come i cartoni, se invece sono cantate da una persona con i gesti correlati vanno benissimo quando magari ci si rende conto che si sta sforando con i tempi-cartone, o per i bambini più piccoli come dicevo ad inizio articolo.
Un esempio di canzoni cantate e non animate le trovate su: Mamme in Sol
Canzoni animate sono quelle che potete trovare, ad esempio, su: Coccole Sonore
Vanno bene anche gli audio libri.
In conclusione
La televisione non va demonizzata, ma neanche usata troppo.
Come sempre le vie di mezzo e l’equilibrio sono la migliore strategia.
Non esiste giusto o sbagliato in assoluto, ma esiste ciò che va meglio per il vostro bambino e la vostra famiglia.
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